Dipinti, poesie, novelle, romanzi, sonetti, canzoni, sculture, ognuna di queste forme di espressione dell’arte ha trovato nel mondo della prostituzione idee e nuove ispirazioni, ed è sempre stato così, molto probabilmente anche prima che l’uomo imparasse a scrivere, disegnare, fare musica…solo che non c’è nessuna traccia che lo dimostri in concreto; come sappiamo infatti, le prime testimonianze di ciò si hanno nel Rinascimento, era di grandi cambiamenti e nuovi modi di intendere l’arte, ed è proprio da lì che inizieremo oggi il nostro viaggio alla scoperta degli intrecci che storicamente hanno legato prostituzione ed arte.
Fu nel Rinascimento, periodo di lusso e fasti oltre che di fioritura ogni attività artistica e culturale, che si dissiparono finalmente tutti quei blocchi ‘moralistici’ imposti dalla chiesa, e si riscoprirono la voglia di sessualità ed il piacere di contemplare le bellezze del corpo femminile; la prostituzione esisteva già da tempo, cambiò solo il modo di intenderla, e quindi di rappresentarla. Il mestiere di meretrice fu ‘ingentilito’ dagli artisti che lo raffiguravano, anzi, la ‘donna di piacere’ offriva quasi sempre spunti ed ispirazioni di fondamentale importanza per loro.
Le muse ispiratrici
La musa ispiratrice è sempre stata rappresentata come una divinità dalle movenze allegre e gioconde, e già dai tempi dell’antica Grecia veniva raffigurata spesso mentre danzava o componeva sonetti sull’origine del mondo, o magari sulle gloriose imprese di Zeus; nel corso della storia poi, il concetto di musa ispiratrice è cambiato, diventando un qualcosa di più ‘femminile’, ed era la musa stessa ad offrire spunti creativi all’artista.
Qualche secolo più tardi, la musa diventò in pratica la massima espressione della bellezza femminile, sempre capace di catturare attenzioni e sguardi maliziosi, provocatoria e sensuale, fonte continua di ispirazioni per un artista, e sono tantissimi i dipinti riportati alla luce che ritraggono bellissime cortigiane e meretrici raffigurate in momenti della loro vita quotidiana. Ancora oggi l’arte di ritrarre un nudo femminile segue viva, l’unica differenza è che sono ovviamente cambiati gli stili, i tempi, ed anche le tecniche.
Le meretrici come vera e propria istituzione
Sono stati moltissimi gli artisti che hanno trovato spunto da donne di piacere, cortigiane viziose, meretrici, e prostitute per dare sfogo alla loro fantasia creativa, e molti di essi spesso ne contrattavano alcune per studiarne il comportamento, le movenze, i dettagli più particolari ed erotici del corpo; si potrebbe tranquillamente dire che l’arte rinascimentale deve molto alle donne, specie a meretrici e prostitute, sempre pronte ad offrire la loro bellezza e la loro femminilità per la giusta causa dell’arte.
Il regista e scrittore italiano Lasse Braun, conosciuto da molti come il re del porno per il suo grande impegno a favore della legalizzazione della pornografia e per la sua notevole filmografia, afferma che il celebre dipinto ‘olio su tela’ La Venere di Urbino, ultimato da Tiziano nel 1534, sia la prima vera rappresentazione naturale di una meretrice, nuda e cruda, così come avrebbe sempre dovuto essere, ma che non è stato a causa dei ‘vincoli moralistici’ che la Chiesa aveva imposto fino ad allora.
Artisti divenuti celebri grazie alle prostitute
E cosa pensare di Leonardo e della sua Monna Lisa? Quale sarà stata mai la sua vera identità? E quali i suoi lineamenti che hanno fatto scattare nel Maestro la scintilla della creatività? La Fiammetta di Cesare Borgia o ancora Imperia, amante di Agostino Chigi le cui sembianze appaiono nella Psiche e nella Galatea di Raffaello, tutte donne importantissime per l’arte in generale, done piene di fascino ma anche di mistero che hanno rivelato la loro essenza proprio grazie ai grandi maestri che le hanno raffigurate.
E’ stato ad ogni modo il ‘700 a sfornare la maggior parte di capolavori artistici con il tema della prostituzione; la tenerezza espressa da Vincent Van Gogh nei confronti della povera e malconcia Sien, prostituta con la quale il pittore condivise alcuni momenti della sua vita, Pablo Picasso e le belle Demoiselles d’Avignon, Edouard Manet e la sua Olympia, o ancora la bellissima Maya desnuda di Francisco Goya, tutti capolavori diventati celebri anche grazie alle meretrici ed alle prostitute d’un tempo, senza l’ispirazione delle quali, probabilmente, non sarebbero state create.