Non c’è dubbio che oggi esistono un’infinità di discipline sportive di vario genere, è poi la predisposizione di ogni persona a determinare quale tipo di disciplina praticare e quale invece no. Soprattutto per gli amanti della natura il ventaglio di scelta è davvero ampio, e sono moltissimi gli sport da poter praticare all’aria aperta ed a contatto con la natura; alpinismo, mountain bike, trekking, kayaking o anche rafting, tanto per citarne alcuni.
Se per praticare la maggior parte degli sports a contatto con la natura è sufficiente trovare un ampio spazio all’aperto immerso nel verde più incontaminato e fare qualsiasi tipo di esercizio fisico respirando a pieni polmoni, per fare rafting c’è bisogno di uno scenario ancor più selvaggio e quindi suggestivo, ovvero un corso d’acqua come un torrente o un fiume, delle rapide da affrontare, e delle roccie pericolose da evitare se si vuole restare tutti interi ed avere la possibilità di raccontare quest’esperienza ad amici e parenti.
Come si pratica il rafting?
Il rafting è a tutti gli effetti una disciplina sportiva, ed esiste un organo specifico chiamato I.R.F. (International Rafting Federation) che la regolamenta e la gestisce, organizzando anche campionati nazionali per le quattro categorie nelle quali essa si suddivide, cioè fondo, velocità, testa a testa, e slalom.
Campionati agonistici a parte, cerchiamo insieme di avere una visuale più completa di questo sport e di tutte le varianti che esso offre. Esistono vari livelli ai quali è possibile praticare il rafting, ovvero percorsi tranquilli, un po’ più movimentati, ed estremi; si tratta in poche parole di scendere giù per un corso d’acqua a bordo di un particolare tipo di gommone inaffondabile chiamato raft, destreggiandosi tra le rapide con l’ausilio di pagaie, e soprattutto usando un particolare abbigliamento protettivo volto alla tutela dello sportivo che lo pratica sotto tutti i punti di vista, sia che si partecipi a competizioni, sia che lo si pratichi a livello amatoriale.
Equipaggiamento adatto e consigli utili
Come in quasi tutti gli sports che contemplano un certo fattore di pericolosità, i consigli più utili sono grosso modo tutti inerenti la sicurezza, lo spirito con cui approcciare, e tutte le opportune precauzioni da prendere per poterlo praticare divertendosi con maggior tranquillità.
Mettendo per un attimo da parte lo strumento primario che serve per praticare questo sport ovvero il raft, che si suppone debba essere preso a noleggio presso le opportune sedi certificate, quello che serve è senza dubbio una muta in neoprene come quella usata dai sub, un casco protettivo, un giubbotto di salvataggio galleggiante, ed ovviamente i più famosi ‘paraurti’ per il corpo umano, cioè ginocchiere e gomitiere.
Specialmente se si è ai primi approcci con questa disciplina sportiva così avvincente, è molto facile che ci si lasci prendere dall’entusiasmo e ci si lanci in percorsi che vanno ben oltre le capacità che si hanno, errore questo da non commettere assolutamente per evitare che un’occasione di divertimento all’aria aperta tra amici possa magari trasformarsi in un giorno infausto.
I migliori itinerari italiani per fare rafting
Fortunatamente per gli amanti di questo sport, l’Italia è davvero piena di fiumi, torrenti, ruscelli ed altri corsi d’acqua dove poter praticare liberamente questo sport e, se ci si impegna a girare per scoprire posti nuovi, ci si darà presto conto che se ne possono trovare di ogni genere, dai più dolci e tranquilli adatti anche per i bambini, a quelli più pericolosi ed estremi fatti apposta per i più esperti e coraggiosi.
Le cascate della Val di Sole in Trentino Alto Adige, la cascata delle Marmore in Umbria, la discesa del fiume Lao all’interno del Parco Nazionale del Pollino tra Calabria e Basilicata, ed ancora i fiumi Sesia e Ticino (rispettivamente in Piemonte e Lombardia) con tutta la loro fitta rete di affluenti ed emissari, sono soltanto alcuni dei bellissimi luoghi che abbiamo a disposizione nel nostro paese per praticare il rafting, tutto sta nell’andare all’avventura tra monti e colline e scovare quelli più adatti all’uopo.
Dove praticare rafting in Sicilia?
In molti si chiedono ancora oggi se esistono dei posti dove poter praticare rafting che non si trovino nelle solite catene montuose del Nord e del Centro Italia; la risposta è si! In Sicilia ad esempio ce ne sono alcuni che, vista la ‘dolcezza’ dei loro percorsi, sarebbero perfetti per far avvicinare anche i bambini a questa avvincente disciplina: le Gole di Tiberio lungo il fiume Pollina nel Parco Nazionale delle Madonìe, il fiume Alcantara in provincia di Taormina, ma anche le stesse vette del vulcano Etna in determinati periodi dell’anno, offrono questa possibilità, e gli scenari sono a dir poco mozzafiato.
Nel caso il corso d’acqua appena scoperto ci piaccia così tanto da voler intentare affrontarlo, ma non dovessero esserci gli spazi indispensabili per una discesa in raft, i veri amanti dell’avventura lo fanno ugualmente ma senza imbarcazione; ecco in poche parole scoperta un’altra disciplina sportiva parallela al rafting con l’unica differenza che non vi è alcun tipo di imbarcazione: il body rafting, (o anche Canyoning).