A circa una quarantina di chilometri di distanza dalle città di Catania e Messina sorge un piccolo comune di circa 10.000 abitanti ricco di storia e di bellezze naturali; stiamo parlando di Giardini Naxos (in dialetto siciliano Giaddina). Anticamente chiamato solo Naxos, questo piccolo centro fu la prima vera colonia greca in Sicilia; successivamente al nome greco originale fu aggiunto anche il nome del comune italiano corrispondente (Giardini), diventando finalmente comune indipendente l’1 Gennaio 1847, dopo aver ottenuto il consenso dalla città di Taormina.
Fu più o meno intorno al 734 a.C che alcuni coloni greci provenienti dalla regione della Calcidia sbarcarono sulle coste siciliane in prossimità di Capo Schisò per fondare il loro primo insediamento, ed in poco tempo fu anche eretto un altare in onore di Apollo per sancire l’avvenimento. Durante la guerra del Peloponneso però Naxos si schierò a favore di Atene, ma in seguito al fallimento della spedizione di conquista ateniese ed alla dura sconfitta dei greci patita contro le truppe siracusane di Dionigi il Vecchio, venne distrutta e rasa al suolo proprio da quest’ultimo, che fece costruire al suo posto l’odierna città di Taormina.
Il primo insediamento greco in Sicilia
Nel giro di poco tempo a Naxos iniziarono ad arrivare molti coloni e profughi di guerra, tanto che furono fondate altre colonie come Leontinos (la attuale Lentini) nel 730 a.C, e qualche tempo dopo Catania e Calìpolis. Da quel periodo in poi si successero molti altri avvenimenti, e Naxos fu conquistata prima da Ippocrate di Gela, poi da Gelòn di Siracusa, e successivamente anche da suo fratello Hieron I, tiranno di Gela e Siracusa.
Gli abitanti di Naxos, Taormina e Catania furono progressivamente trasferiti a Lentini, e rimpiazzati con altri coloni greci provenienti da varie zone della penisola ellenica; nel 427 a.C, quando la città di Lentini fu attaccata da Siracusa, sia Naxos che Catania e Taormina inviarono truppe in suo aiuto, rinforzando il loro legame di città calcidiche, alleate per combattere insieme contro le città doriche con a capo Siracusa. Anche Messina in un secondo momento attaccò Naxos, ma fu respinta perentoriamente dalle truppe alleate.
Il Parco archeologico Naxos Taormina
Esiste fortunatamente la possibilità di trascorrere una bellissima ed emozionante giornata all’aperto godendo contemporaneamente di tutta la bellezza dell’immenso patrimonio archeologico che il Parco Archeologico Naxos Taormina può offrire; nei mesi estivi a partire da Marzo infatti, ovvero da quando le giornate iniziano ad allungarsi ed è possibile sfruttare qualche ora di luce naturale in più (con ingresso gratuito per tutti i fortunati che riusciranno a visitarlo la prima domenica del mese), il Parco Archeologico Naxos Taormina apre i suoi battenti al pubblico.
L’archeologa Gabriella Tigano, direttrice e responsabile del Parco, ha saggiamente creato un programma di visita che si adatta facilmente allo standard di visitatore che vi accede; è previsto cioè un certo tipo di itinerario e di programma più adatto a bambini e persone anziane, un pò meno incentrato sulla cultura e con giochi interattivi tra i reperti archeologici, ed uno invece per chi è più assetato di cultura ed ha la forza stoica di fare escursioni sotto il sole cocente.
Percorsi di ‘trekking archeologico’
Mettendo per un attimo da parte il Parco Archeologico, Naxos offre varie opzioni per fondere insieme avventura, cultura e perché no, divertimento; olivi centenari e forse anche millenari creano uno sfondo perfetto mentre magari si scorazza tra immensi campi di margherite, in mezzo ai quali di tanto in tanto si ci si può anche imbattere in qualche maestoso mulino antico ormai abbandonato ed in disuso. Se si ha la possibilità, un’escursione da fare assolutamente è quella alla Gola di Alcantara, costituita totalmente di basalto vulcanico ed erosionata nel tempo dal fiume Alcantara, da cui ovviamente prende nome.
Con una lunghezza di circa 400 metri ed una larghezza di 5, il letto del fiume offre un singolare gioco di luci per effetto del quale tutte le rocce assumono colorazioni cangianti a seconda della posizione del sole…un qualcosa di veramente spettacolare. Ma oltre alla sua bellezza naturale, la Gola di Alcantara è una grandissima attrazione anche per chi va in escursione con tutta la famiglia, quindi con anziani e bambini al seguito; è possibile infatti raggiungere la zona attraversando un grande parco botanico, e seguendo un sentiero con attraversamenti del fiume, piccole lagune artificiali in cui è possibile bagnarsi per rifocillarsi un po’ e per far divertire i più piccoli, e si trovano anche punti di ristoro nei quali assaggiare piatti tipici. Non manca davvero nulla, e tutto si può fare all’aria aperta ed a stretto contatto con la natura più incontaminata. Un posto davvero incantevole.