Dipinti, poesie, novelle, romanzi, sonetti, canzoni, sculture, ognuna di queste forme di espressione dell’arte ha trovato nel mondo della prostituzione idee e nuove ispirazioni, ed è sempre stato così, molto probabilmente anche prima che l’uomo imparasse a scrivere, disegnare, fare musica…solo che non c’è nessuna traccia che lo dimostri in concreto; come sappiamo infatti, le prime testimonianze di ciò si hanno nel Rinascimento, era di grandi cambiamenti e nuovi modi di intendere l’arte, ed è proprio da lì che inizieremo oggi il nostro viaggio alla scoperta degli intrecci che storicamente hanno legato prostituzione ed arte.
Fu nel Rinascimento, periodo di lusso e fasti oltre che di fioritura ogni attività artistica e culturale, che si dissiparono finalmente tutti quei blocchi ‘moralistici’ imposti dalla chiesa, e si riscoprirono la voglia di sessualità ed il piacere di contemplare le bellezze del corpo femminile; la prostituzione esisteva già da tempo, cambiò solo il modo di intenderla, e quindi di rappresentarla. Il mestiere di meretrice fu ‘ingentilito’ dagli artisti che lo raffiguravano, anzi, la ‘donna di piacere’ offriva quasi sempre spunti ed ispirazioni di fondamentale importanza per loro.
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